Attivi nei circoli culturali newyorkesi, The Bengsons rappresentano un ibrido artistico che attinge dalla musica e dalla recitazione.
Per mezzo di strumenti della tradizione popolare (chitarra acustica, pianoforte, banjo, fisarmonica e arpa) i due si fanno interpreti di un folk moderno e aperto ad incursioni pop, un linguaggio che tiene insieme piccole produzioni teatrali dall’effetto coinvolgente.
L’ep Hundred Days – che verrà pubblicato il prossimo 4 febbraio – prova a compendiare in sole quattro canzoni le musiche del loro ultimo nonché omonimo spettacolo off-Broadway.
Un condensato che lascia percepire il corpus così com’è, semplice e variegato, ben prodotto da Felix McTeigue abile nell’evitare ogni superflua ridondanza sonora.
Nel brano Even Then, andatura agile e decisa, spicca la partecipazione di Anaïs Mitchell, affermata folk singer dal canto melodioso che trascina e valorizza i contrappunti bassi di Abigail.
Canto duttile ed espressivo, ottimi cori, percussioni sommesse eppure trascinanti e testi emozionali, i coniugi Shaun Bengson e Abigail Nessen celebrano la loro creatura in un connubio tra musica rurale e mood pop, associando spontaneità e leggerezza.
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