Vengono da Aix-en-Provence, sud della Francia, e sono cinque musicisti abili nel coniugare diverse correnti del rock in un unico flusso sonoro. I Fantasticus hanno prodotto un ep, omonimo, che brilla per varietà stilistica. Martin Béziers (voce, tastiere), Rémy Jouffroy (chitarra), Guillaume Mongens (basso), Matthieu Chrétien (batteria) e Stéphane Dunan Battandier (percussioni) prendono in prestito i guizzanti intrecci di Manzarek, la fumosa ebbrezza di Waits e la tensione emotiva della psichedelia per realizzare quattro brani efficaci e vitali.
Se Not Afraid gira intorno ad una chitarra che rigenera ritmi crossover, Someday ha l'andatura solare e spavalda. Il background jazz dei Fantasticus è evidente in tutta la produzione, e l’accorata Awful Day ne esprime tutto il sentiment.
Incisivo anche il dualismo tra testi cantati in inglese e francese, lingua scelta per la conclusiva Assis en Face de Toi, condotta da un epidemico tribalismo percussivo e suggestionata da una chitarra che rimanda a Santana.
Curiosa la scelta di tratteggiare una rana antropomorfa in copertina. E’ il fantasticus, un anfibio sudamericano dai toni sgargianti. Un aspetto che lo relaziona nel migliore dei modi alla band.
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