mercoledì 14 settembre 2011
Intervista a Ezio Guaitamacchi autore di Delitti Rock, da lunedì 19 su Rai 2
Pubblicato l’anno scorso per le edizioni Arcana, il libro Delitti Rock di Ezio Guaitamacchi diventa un programma televisivo. Dieci gli appuntamenti che Rai 2 trasmetterà dal 19 settembre, ogni lunedì alle 23.30, basandosi sull’opera dello scrittore e direttore di Jam, nota rivista musicale.
Delitti Rock proporrà le storie di artisti rimasti “per sempre giovani”, scomparsi in luoghi ed epoche diverse, in contesti opposti o che presentano curiosi intrecci. Si produrranno interviste esclusive e filmati d’epoca di fuoriclasse accomunati da un’esistenza breve ma geniale.
In studio, l’attore Massimo Ghini esporrà con fluidità narrativa le vicende di John Lennon, Michael Jackson & Elvis Presley (una sorta di puntata doppia), Jim Morrison, Jimi Hendrix, Kurt Cobain, Sid Vicious (Sid & Nancy), Brian Jones, Janis Joplin, Luigi Tenco (unico “delitto rock” italiano) e Amy Winehouse. Miti del rock (e non solo) che, molto spesso, sono scomparsi alimentando un fitto alone di mistero. Previste anche riprese esterne, in un viaggio che farà tappa allo Strawberry Field Memorial di New York, intitolato a Lennon, e al monumentale Père-Lachaise di Parigi, dove riposa Morrison.
A pochi giorni dall’inizio della serie televisiva abbiamo raggiunto telefonicamente Guaitamacchi, che ha palesato la sua sconfinata passione per il giornalismo musicale e ha riepilogato il lavoro alla base del progetto, non lesinando anticipazioni sui singoli Delitti Rock.
Ezio Guaitamacchi: «Ho raccolto circa 50 interviste, molte esclusive, tra New York, Londra, Seattle, San Francisco, Los Angeles, Parigi e in giro per la Liguria. Da alcune emergono elementi e circostanze che fanno pensare che le cose non sono andate proprio nel modo che conosciamo: a volte cambia poco nella dimensione dell’artista, a volte molto.
Se si scopre che, ad esempio, Kurt Cobain non si è suicidato ma è stato ucciso o che Tenco non si è suicidato ma è stato ucciso, anche le canzoni posso assumere un significato diverso. Oppure se si dovesse scoprire che Brian Jones è stato ammazzato e non è annegato fortuitamente, la sua figura dovrebbe essere rivaluta o presa in considerazione in maniera differente. L’obiettivo prefissato era quello di raccontare alcune storie al di là della tragicità dell’evento. Proprio come diceva Jimi Hendrix: “muore l’artista ma la musica resta viva”».
Altre interessanti anticipazioni sulla trasmissione sono su LSDmagazine
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