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La copertina di
Rocq è resa quasi anonima da un bianco essenziale e cospicuo, ma il suo contenuto è eccentrico e validissimo. I
Baroque mantengono fede al nome che portano sfoggiando nuove creazioni sfarzose, appunto barocche, che a tratti risultano una seconda pelle, a tratti costringono come una maglia infeltrita. L’album dei torinesi richiama certi fronzoli dei Queen ma ad essi somma l’energia, la freschezza e l’insolita strafottenza di chi vuole demolire le certezze di un’editoria discografica che già da tempo non osa più.
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