Svincolata dai legacci delle major, Joss Stone continua la propria ricerca musicale in piena autarchia. Water For Your Soul fotografa un ulteriore stadio di maturazione professionale che travalica generi e tendenze. Su tutto è la solita duttile voce a persuadere.
Una gestione travagliata, debitoria di viaggi ed esperienze, ma libera di spaziare senza argini.
Da un percorso che scioglie nodi, personali e professionali, nasce l'intuizione per il disco. In autonomia da schemi e restrizioni di genere, Joss Stone ha pubblicato Water For Your Soul, album riconducibile al reggae eppure inclusivo di una ricchezza espressiva che travalica le catalogazioni.
La Stone convalida il proprio talento con una voce versatile, densa di soul, ma capace di farsi protagonista o di rimettersi al servizio della struttura dei brani. Tra questi, una buona quota degli accenti musicali è in levare e avanza a ritmo di reggae, ma la grana blues sottende ed emerge, a tratti, abbacinante.
Damien Marley, figlio d’arte, collabora al progetto, come pure Dennis Bovell: la loro influenza è tangibile e invita, idealmente, la cerea inglese a lasciare i freddi lidi della terra natia per rigenerare spirito e canto su spiagge battute da sole e ritmi caraibici. Ma anche di world music è intriso Water For Your Soul che la Stone reputa una ricerca sulla presa di coscienza, del risveglio della consapevolezza pur nella realizzazione individuale. Una sorta di new age moderata, riveduta e corretta, che punta sull'elemento naturale di purezza per antonomasia: l'acqua – simulacro che supplisce la musica o qualsiasi altra cosa – capace di dissetare il proprio ego. E’ questo il concetto portante su cui sono strutturati i quattordici brani inclusi nel disco, introdotti dal coinvolgente Love Me scritto con Damien Marley all’epoca della comune militanza nei SuperHeavy.
Pubblicato per l’etichetta da lei fondata, la Stone'd Records, il mood eterogeneo del sound è sicuramente influenzato dalla composizione delle tracce in epoche diverse e qui riunite per dare sostanza all’idea di libertà, purezza e sazietà che l’arte può donare. L’intento dichiarato sembra raggiunto: l’album riluce in un mix di gratificazione personale, di gioiosa condivisione con fans di vecchia data e sostenitori novizi.
Water For Your Soul si lascia ascoltare – nonostante tanta opulenza includa momenti non essenziali – e rientra tra le produzioni più riuscite dell’anno (oltre alla Stone ci hanno messo mano Steve Greenwell e Jonathan Shorten).
Stuck on You e The Answer, ottimi singoli scelti per promuovere l’uscita discografica, si muovono tra territori che offrono impeccabili occasioni per lasciar librare un cantato dai risvolti solari e dai guizzi raffinati.
Water For Your Soul sembra nato per appagare l’io di una Joss Stone in continua evoluzione.
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