Prendete un chitarrista autore di riff immortali, musicista assennato con la sola grave mancanza di aver dimenticato per anni un Grammy (!) nel sottoscala. Prendete un cantante dalla stazza imponente ma dalla voce capace di lambire come brezza. E ancora, un batterista abile nel soppesare aggressività e clemenza, e un bassista che sprona il ritmo o mitiga il trend con morbidi tocchi.
Prendete, insomma, Stone Gossard, Shawn Smith, Regan Hagar e Keith Lowe, musicisti di estrazioni diverse che immettono le proprie influenze nei Brad.
United We Stand, disco appena pubblicato, ricrea per la quinta volta in studio quell’alchimia centellinata in vent’anni di sodalizio.
Continua su LSDmagazine.
Nessun commento:
Posta un commento