Tic Tac Toe è il nuovo video di JJ Grey. Questa volta è senza i Mofro, nel buio, parzialmente scalfito da una luce tenue che rende la sua confessione vera.
Una chitarra acustica a tracolla, una non scenografia per set, una camera fissa che lo riprende a mezza figura e JJ Grey è pronto a rivelare l’ineludibile.
Tic Tac Toe si spoglia dell’elettricità che contraddistingue la versione finita sul recente Ol'Glory e diventa intimo spurgo della coscienza, in bilico tra pentimento e incapacità a cambiare.
Provare emozioni che fluttuano, in un attimo, dall’esaltazione alla rovina, proprio come succede durante una mano di poker. Proprio “come tenere paradiso e inferno nel palmo della tua mano”.
JJ non vuole risultare persuasivo, canta con lo sguardo basso, il capo chino e gli occhi che non guardano mai l’obiettivo della camera, come se il pudore lo impedisse, come se stesse raccogliendo gli ultimi barlumi di una memoria tutt'altro che nobile.
Un non videoclip potente, che ci mostra un cantautore capace di ridare il giusto valore alla musica riducendo tutte le interferenze che possono inquinare espressività e impianto narrativo.
mercoledì 22 aprile 2015
domenica 19 aprile 2015
InVinoVeritas - ViaVai
Cinque anni dopo demoDé, gli InVinoVeritas pubblicano ViaVai. Più asciutto e incisivo del precedente, il nuovo disco cerca – come anticipa il titolo – di mettere a fuoco il tema del movimento. Il fil rouge che lega le tracce non sempre connette gli argomenti, ma il risultato complessivo è comunque piacevole.
Gli InVinoVeritas pubblicano il terzo album in tredici anni. In sala d’incisione, a quanto pare, ci finiscono solo quando è il momento di plasmare qualcosa che li coinvolge per davvero. O quando i cambi di formazione lo consentono.
Il gruppo ha scelto un nome programmatico per questa produzione: ViaVai.
E’ un disco che aspira a raccontare migrazioni fisiche e vagabondaggi trascendentali, che mira all’inequivocabile rappresentazione “di movimento” e che cerca di meditare “sul movimento”. La trama incarna visioni e opportunità, ambizioni e frustrazioni che accarezzano la superficie di quanto predefinito senza ghermirne il nucleo. Il filo conduttore è labile ma è magistralmente saldato in copertina dalla concretizzazione del titolo che propone – oltre all’acronimo del nome della band – quel febbrile movimento di persone che vanno e vengono.
Il viaggio allora risulta più focalizzato con la musica, che esplora, setaccia, riscopre. Gli InVinoVeritas tratteggiano una scena ampia mai arroccata, pronta semmai a spalancarsi per il frequente ricambio di componenti, per la stravaganza concettuale, per la rilevante fusione di stili. E’ una band che rimanda un brio compositivo sincretico, disposto a sperimentare, ad osare per mezzo di insolite soluzioni. Dal pop al rock, dal punk al cantautorato: la metamorfosi sonora del collettivo si basa su accenti ritmici sostanziali e su architetture melodiche funzionali. A completare la miscela, voci diverse si alternano per urlare la rabbia o sussurrare lo sdegno. La penna rastrella tribolazioni (Briciole), riscontri intimisti (einvctnvai) o angosce più che concrete (Clash in Via Padova).
Traspare una nitida autenticità, una passione onesta dagli undici brani contenuti in ViaVai. Pur non essendo perfetto, l'album esibisce quarantacinque minuti di musica matura e intensa. La già menzionata einvctnvai e Come Ridere svettano dal contesto in modo netto, rinnovando, grazie al fondamentale contributo vocale di Sara Squillante, lo splendore canoro che ha segnato il progresso della musica leggera italiana negli anni Sessanta.
Gli InVinoVeritas pubblicano il terzo album in tredici anni. In sala d’incisione, a quanto pare, ci finiscono solo quando è il momento di plasmare qualcosa che li coinvolge per davvero. O quando i cambi di formazione lo consentono.
Il gruppo ha scelto un nome programmatico per questa produzione: ViaVai.
E’ un disco che aspira a raccontare migrazioni fisiche e vagabondaggi trascendentali, che mira all’inequivocabile rappresentazione “di movimento” e che cerca di meditare “sul movimento”. La trama incarna visioni e opportunità, ambizioni e frustrazioni che accarezzano la superficie di quanto predefinito senza ghermirne il nucleo. Il filo conduttore è labile ma è magistralmente saldato in copertina dalla concretizzazione del titolo che propone – oltre all’acronimo del nome della band – quel febbrile movimento di persone che vanno e vengono.
Il viaggio allora risulta più focalizzato con la musica, che esplora, setaccia, riscopre. Gli InVinoVeritas tratteggiano una scena ampia mai arroccata, pronta semmai a spalancarsi per il frequente ricambio di componenti, per la stravaganza concettuale, per la rilevante fusione di stili. E’ una band che rimanda un brio compositivo sincretico, disposto a sperimentare, ad osare per mezzo di insolite soluzioni. Dal pop al rock, dal punk al cantautorato: la metamorfosi sonora del collettivo si basa su accenti ritmici sostanziali e su architetture melodiche funzionali. A completare la miscela, voci diverse si alternano per urlare la rabbia o sussurrare lo sdegno. La penna rastrella tribolazioni (Briciole), riscontri intimisti (einvctnvai) o angosce più che concrete (Clash in Via Padova).
Traspare una nitida autenticità, una passione onesta dagli undici brani contenuti in ViaVai. Pur non essendo perfetto, l'album esibisce quarantacinque minuti di musica matura e intensa. La già menzionata einvctnvai e Come Ridere svettano dal contesto in modo netto, rinnovando, grazie al fondamentale contributo vocale di Sara Squillante, lo splendore canoro che ha segnato il progresso della musica leggera italiana negli anni Sessanta.
domenica 12 aprile 2015
Polar Bear - Same As You
I Polar Bear di Seb Rochford, tre volte nominato al Mercury Music Prize, pubblicano Same As You.
Foga e stasi strumentale si alternano in un cantico alla natura per interpretare un territorio selvaggio che profonde sentimenti autentici, positivi. Gli stessi che la band intende trasmettere con una fusione di stili jazz.
Continua su SENTIREASCOLTARE.
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