A due anni esatti dall’esordio discografico, Marco Machera pubblica il seguito di One Time, Somewhere. Al convincente debutto succede Dime Novels, concentrato di stili che racchiude in nove brani la visione matura e composita di un background di spessore. Un patrimonio che il multistrumentista ha accumulato tra live prestigiosi e collaborazioni con artigiani abituati a forgiare suoni all’ombra di illustri personaggi. Coinvolti nella registrazione del disco ci sono numerosi musicisti importanti: citarli, però, distrarrebbe dal focus del lavoro compiuto con grande sincerità, dedizione e umiltà da Machera, unico vero protagonista di questa incisione.
Dime Novels, ovvero racconti da dieci centesimi, narrativa a buon mercato. Per ironia, modestia o scaramanzia, il titolo scelto per il disco sembra voler indurre al bias cognitivo. Chiara, invece, si manifesta l’inflessibile ricerca musicale di un audace visionario che si nega a rigidi schemi stilistici.
Dime Novels scaturisce da One Time, Somewhere. Se ne ritrovano indizi tra le righe della criptica Ham On Rye, ballata appalachiana di grande effetto e, al pari del suo precursore, presenta alcuni tratti sfuggenti e decostruiti. E’ un disco che rincorre l’utopia allucinata di Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band e sperimenta sulla scorta della grammatica prog. E’ riflessivo con i brani più quieti, è caotico, quasi nervoso quando inietta fraseggi spezzati tra rimandi psichedelici e trip elettronici.
Uno svicolare tra stereotipi che evidenzia padronanza e leggerezza, peculiarità utili per combattere l’ipocrisia del panorama musicale – beffeggiato con The Ugly Song e The Art Of Cliches – e per ricreare una sregolata dimensione dell’assurdo per John Porno (a suo modo zappiana). Cariche di pathos e di immagini risultano Out Of The Blue e Sing For You, brani melodici adatti alla tenue vocalità di Machera. Suite in due tempi, The Sky è composizione sognante, evocativa e dall'incedere filmico che ha il compito di aprire e chiudere Dime Novels.
Nessuna connotazione stilistica o geografica è definita: questa seconda produzione del musicista laziale, ancora in duo con Francesco Zampi, raccoglie solo creatività. Marco Machera realizza un album difficile da rubricare, nato da passione e con passione portato a termine, scevro da zavorre tipizzanti sempre più frequenti - ormai - anche nel contesto indie.