mercoledì 7 ottobre 2015

A proposito di un sogno - Cristopher Philips e Louis P. Masur

A proposito di un sogno – Le più belle interviste a Bruce Springsteen raccoglie opinioni, esperienze e conversazioni "senza rete" che il cantautore statunitense ha concesso ai media nell’arco di quarant’anni. E’ disponibile da giugno per Mondadori Editore.

Non un libro biografico, non un libro agiografico, tantomeno un libro fermacarte. A proposito di un sogno è stato scritto a quattro mani da Cristopher Philips e Louis P. Masur ed è stato edito in italiano da Mondadori (con la traduzione di Dario Ferrari). Gli autori non sono improvvisatori in cerca di notorietà, in passato hanno già avuto modo di argomentare sulla carriera di Bruce Springsteen. Phillips è l’editore del seguitissimo website backstreets.com e di Backstreets, “la” fanzine cartacea che sin dal 1980 sopperisce alla mancanza di un fans club ufficiale del musicista del New Jersey. Masur, docente di Studi americani alla Rutgers University, è l'artefice di Runway Dream (2010) in cui si narra l’intricato processo evolutivo che ha portato all’incisione di Born To Run.
Due autorevoli redattori non di certo a corto di informazioni sul tema, insomma, e che, pur avendone titolo, non hanno la pretesa di vestire i panni dei cattedratici o aggiungere nulla di nuovo a quanto fin qui elargito da altri autori su Springsteen (una rapida scorsa all’elenco sulle pubblicazioni, anche solo in lingua italiana, sbalordisce per sovrabbondanza). Il rischio di ripetersi, e di tediare anche il più devoto discepolo del cantautore, è evidente, per questo il libro propone un racconto mediato dallo stesso Springsteen attraverso interviste rilasciate nell’arco temporale dell’intera carriera (High Hopes escluso).

Springsteen, almeno agli inizi del suo percorso artistico, ha sempre dimostrato una certa diffidenza nei confronti dei media, per questo ha concesso poche interviste. Leggerle porta ad individuare da dove è scoccata la scintilla che ha reso possibile il divampare di una passione travolgente che ha trasformato un esordio dagli esiti incerti in una rara missione in nome del rock’n’roll. Altre, come quelle rilasciate professionalmente a giornalisti europei, sono andate perdute e recuperate solo di recente. Ritrovare le parole di un venticinquenne provinciale e dai modi ruvidi – che però si presta a reclamizzare un vino –, intervistato dal dj Ed Sciaky per la stazione radio WMMR nel ’74, porta a ricordare chi era e da dove veniva il ragazzo che ha poi conquistato sostenitori in ogni angolo del Pianeta.
E’ facile individuare, rispettando la lettura cronologica prevista dalla pubblicazione, i cambiamenti avvenuti nell’uomo e nell’artista, così come appare semplice notare la maturità nell’approccio con gli intervistatori e il modo di relazionarsi, in generale, con i mezzi di comunicazione. Il primordiale intento di non lasciare strumentalizzare le proprie dichiarazioni, con il tempo muta in una situazione da cui trarre vantaggio. Ma a Springsteen, va comunque concesso il merito di non essersi mai arreso totalmente ai dettami dei mass media.

Nelle oltre cinquecento pagine si possono apprezzare riflessioni, aneddoti di prima mano, ricordi e quant’altro Springsteen abbia lasciato in giro per microfoni, a parte quelli del palco e delle sale di registrazione. Tra le tante, riluce di semplicità ed efficacia l'asserzione che Springsteen offre a Will Percy: “parte di quello che chiamiamo « intrattenimento» dovrebbe essere «cibo per la mente»” (DoubleTake Magazine, 1998). Non sarà la sintesi perfetta che inquadra il rocker americano, ma illustra il credo che ha permesso all'introverso ragazzo di periferia di scalare la vetta. E di rimanerci per oltre quarant’anni.
A proposito di un sogno è un libro utile per i fans, ma significativo soprattutto per chi vuole avvicinarsi allo “Springsteen pensiero”, alle sue liriche che assimilano romanticismo e crudezza, all’uomo e all’artista.

Leggi il primo capitolo.

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