martedì 2 ottobre 2012

Quel film pirata sui Pearl Jam

All'alba dei '90, quando Seattle è solo un "sonnolento villaggio di pescatori", Duncan Sharp si specializza in fotografia musicale. Nel periodo in cui deflagra la locale scena rock, si trova nel posto giusto al momento giusto e ritrae band che negli anni risulteranno autorevoli riferimenti planetari. Come i Pearl Jam, da lui seguiti a vista d’occhio in Asia e Oceania per le tappe del Vitalogy Tour. Sharp vola con il gruppo in Oriente e pone la sua discreta presenza al servizio della band. Li filma e li fotografa ovunque, ricavando materiale per una pellicola di quasi tre ore. Un lungometraggio sicuramente eccessivo per durata – tanto da annoiare con momenti decisamente trascurabili – ma che ha il pregio di fissare i Pearl Jam in un momento metamorfico, con dinamiche interne modificate, con il lutto di Cobain da elaborare, il senso di frustrazione per l'affaire Ticketmaster da reggere e un nuovo batterista - l'ennesimo - da gestire. Una transizione che forse regala le ultime fiammate giovanili del gruppo e che li spinge a mettere a ferro e fuoco il palco, a cazzeggiare, a gironzolare nascosti sotto improbabili parrucche, ad improvvisare un farsesco siparietto in spiaggia e a prendersi pubblicamente (e letteralmente) a torte in faccia con la complicità di Flea.
Riprese naïf e proprio per questo riuscitissime, capaci di rendere al meglio barlumi di positività che i ragazzi ritrovano lontano da casa. Il girato non trova alcuna ufficialità ma non resta a lungo inutilizzato. Ben presto videobootleg su nastro circolano tra i fans, anche se a fatica, mentre nell’era interneutica risulta semplice il ripescaggio tra le onde del web, dove spesso si incrociano rotte di pirati generosi.
Anche il giornalista/regista Cameron Crowe per il suo PJ20 ha recuperato frammenti del film di Sharp (la lotta impari tra Eddie e il mostro scippato ad un horror di fantascienza giapponese viene da lì) ma si è limitato ad usare pochi fotogrammi. Proprio il recente repackaging dell’home video PJ20 (nuovo involucro, ma vecchio contenuto) poteva regalarci tra i bonus la versione ripulita del “Pacific Leg” di Vitalogy, invece neanche questa occasione si è rivelata propizia. Chi vorrà acchiapparlo sarà costretto ad uscire in barca.
 

Duncan Sharp è raggiungibile presso il suo web site.

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