
Un paio di mesi fa, Balzary ha provato a raccogliere fondi con la vendita di musica autoprodotta. Ha reso disponibile il download di un suo EP (la versione fisica, in vinile, è andata ben presto sold-out) chiamato Helen Burns. Registrato in casa insieme ad alcuni amici-musicisti, il concept conta sei tracce, per lo più strumentali e sperimentali, che vantano guest appearance di tutto rispetto. Jack Irons e Chad Smith, rispettivamente primo ed attuale batterista dei Red Hot Chili Peppers, sono della partita, ma a concedere smalto al progetto è Patti Smith. Affettuosamente definita “sorella” nelle note di copertina, la poetessa rock caratterizza con la sua inconfondibile voce il lento fluire della title track, una nenia che prende in prestito il nome dal personaggio descritto in Jane Eyre, romanzo d’epoca vittoriana firmato dalla scrittrice Charlotte Brontë.
Pronti sin dal 2007, ma mai pubblicati prima d’ora, i componimenti rispecchiano i toni cupi e instabili di chi è preda del down da superlavoro e in più vaga nell’indeterminatezza, stadio in cui versava Balzary al tempo delle sessioni casalinghe. Ma Helen Burns non è esclusivamente dimesso, offre anche momenti positivi (Lovelovelove) e ha il pregio di mostrare le doti di un autore che si svela trombettista intraprendente e apprezzabile polistrumentista.
Acquistabile con una libera offerta tramite il sito della Silverlake, l’EP è situato in un’apposita sezione riconducibile a Mr. Balzary, ai più noto come Flea, stravagante bassista dei Red Hot Chili Peppers.
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