Sul sito ufficiale di Ben Harper è visibile, in streaming, un clip risalente al 6 dicembre scorso a Washington. Harper è alle prese con My Father’s House durante la cerimonia di assegnazione del Kennedy Center Honors a Springsteen (per aver contribuito allo sviluppo della cultura americana).
Sotto lo sguardo assorto di Bruce, Ben interpreta una magnetica versione del brano tratto da Nebraska. La voce soul varca un mare di silenzio ed intreccia il lamento blues della hawaiian lap steel guitar che ha reso inconfondibile il suono di Innocent Criminals prima e Relentless 7 dopo.
Una rassicurante naturalezza dona potenza espressiva all’esibizione: la musica si erge, nei tre fatidici minuti, a misticismo incondizionato, a emozione che riconcilia con la vita. L'intera platea è interdetta. Dee Dee Bridgewater è in lacrime. Ecco materializzato quel raro miracolo dove musica è nient’altro che emozione.
Curiosamente Harper riesamina lo stesso brano già scelto nove anni prima per l'album "Badlands - A Tribute To Bruce Springsteen's Nebraska". La versione dal vivo del 2009, però, è quella definitiva: più matura e sentita di quella incisa in studio, non teme confronti.
L'audio di questo brano è scaricabile da iTunes per pochi cents. Il ricavato della vendita - dato non trascurabile - va nelle casse dell’Artists for Peace and Justice, un'associazione dedita alla causa haitiana.
Se poi si vuol tramutare la minuscola buona azione in una modesta buona azione, con qualche altro spicciolo, si può avere ancora buona musica.
In coppia con la cover di My Father’s House si può acquistare la My City Of Ruins proposta da Ed Vedder durante la stessa cerimonia celebrativa del Kennedy Center Opera House di Washington.
L’arrangiamento eseguito dal singer dei Pearl Jam ricalca quello realizzato da Bruce dopo i fatti dell’11 settembre. Voce, chitarra acustica e un coro di voci nere al servizio di un impeccabile folk venato di gospel.
Mi domando quanto possa essere lecito sperare in un pre-set tra Harper e Vedder al prossimo Heineken Jammin' Festival.
domenica 14 marzo 2010
lunedì 1 marzo 2010
Nobraino - No Usa! No Uk!
Una buona dose di canzone d’autore, una di liriche visionarie e un tocco di sfuriate elettriche. Questi gli ingredienti. Lorenzo Kruger alla voce (autore dei testi), Nestor Fabbri alla chitarra, Bartok al basso e il Vix alla batteria si isolano per una decina di giorni in cima a una collina, in una cascina deputata ad accogliere una sorta di braistorming.
Continua su LSDmagazine.
Continua su LSDmagazine.
Iscriviti a:
Post (Atom)